Meteo Mercati: Fed e BCE verso la divergenza?
I dati sull’economia statunitense mostrano un’inflazione più resiliente del previsto e un’economia che cresce meno ma tiene.
I dati sull’economia statunitense mostrano un’inflazione più resiliente del previsto e un’economia che cresce meno ma tiene.
Un’inflazione ancora persistente e un’economia solida hanno spinto la banca centrale USA a mantenere i tassi al 5,25%-5,5%.
L’economia globale è ancora resiliente, anche se il taglio dei tassi avverrà più lentamente del previsto.
Esistono diverse misure che danno conto dell’inflazione: se in Europa abbiamo l’indice armonizzato, gli States monitorano il CPI e il PCE. In che cosa divergono?
L’inflazione è scesa e continuerà a calare ma, alla luce delle pressioni sui prezzi dovute (anche) alla forte crescita salariale, non bisogna mollare la presa.
Nonostante le tensioni in Medio Oriente e la stretta monetaria, il Fondo Monetario ha rivisto al rialzo le sue stime per l’economia globale.
A gennaio i prezzi nell’Eurozona sono cresciuti del +2,8%, in leggera discesa dal +2,9% di dicembre. E l’Italia fa meglio di (quasi) tutti: inflazione annua allo 0,9%.
Il mese di gennaio si è concluso in terreno decisamente positivo per i principali indici azionari, nonostante le tensioni geopolitiche ancora in atto.
La 54esima edizione del meeting, che ha riunito tremila tra imprenditori, economisti e politici di tutto il mondo, è stata dedicata al tema “ricostruire la fiducia”.
Inflazione e banche centrali rimarranno sotto i riflettori, ma attenzione anche agli appuntamenti elettorali, che interesseranno l’Europa a giugno e gli USA a novembre.
Gli shock energetici pesano di più sulle famiglie con livelli di spesa più bassi: le evidenze di un recente documento Bankitalia e le altre cose da sapere sui rialzi dei prezzi.
La recessione tanto temuta non si è verificata e per le Borse c'è stato un significativo rally di fine anno. Cosa ci insegna tutto questo?